Un haitiano ai Mondiali di sci "In pista per aiutare il mio Paese"
TORINO
I sogni, si sa, non hanno età. Jean-Pierre Roy, haitiano di nascita e francese di adozione, sta per realizzare il suo a 47 anni: partecipare ai Mondiali di sci (che quest'anno si svolgono dal 7 al 20 febbraio sulle nevi tedesche di Garmisch-Partenkirchen). Nato a Port-Au Prince, Roy è un informatico che dirige una piccola azienda alle porte di Parigi; sciatore per hobby, non ha mai coltivato ambizioni agonistiche. Almeno fino a qualche mese fa.
Dopo il tragico terremoto ad Haiti fonda due Ong e dà vita ad un progetto, "L'or blanc pour Haiti", che raccoglie aiuti per le popolazioni colpite. «Nell'ottobre 2010 mi sono recato sul posto - spiega a Le Monde -. La catastrofe ha reso Haiti più povera di prima, i problemi sono tanti e io volevo fare qualcosa di utile per la gente». I finanziamenti arrivano, l'entusiasmo cresce. Ma per continuare nell'intento bisogna pubblicizzare l'iniziativa efare in modo che Haiti non finisca nel triste dimenticatoio delle terre colpite e abbandonate.
Consigliato da un amico, Roy, che in Francia è già stato ribattezzato il Rasta dei paletti - alludendo ai giamaicani del bob (i Rasta del ghiaccio) che parteciparono ai Giochi di Calgary '88 -, sceglie come vetrina i Mondiali disci. Per prima cosa fonda la federazione haitiana. Poi prende parte ad alcune tappe del circuito internazionale e guadagna i punti necessari per presentare la domanda d'iscrizione, che viene accolta. E' fatta: il 17 e 19 febbraio sarà ai nastri di partenza delle gare di slalom e gigante, primo ed unico rappresentante di Haiti.
«Il risultato della gara non mi interessa - sottolinea divertito -. Io arriverò all'appuntamento con 20 giorni di esperienza sugli sci, i miei avversari con 20 anni». L'iniziativa del "nonno-sciatore" non è passata inosservata. Quotidiani e riviste di mezzo mondo parlano di lui, delle sue iniziative e del futuro di Haiti. Roy la medaglia più bella l'ha già vinta.