Yahoo Sport Eurosport.com

Il nonno mondiale non molla e rilancia
ven, 18 feb 10:55:00 2011
Della sua storia si è occupato qualche giorno fa nel suo blog anche Stefano Benzi: fallita la qualificazione nel gigante l'haitiano Jean Pierre Roy è pronto a provare nello speciale
- 0
E’ diventato il beniamino di tutti: tutti vogliono una foto con il primo nonno nella storia dei Mondiali di Sci Alpino. E tutti vorrebbero che si qualificasse. Per lui pioverebbe una standing ovation indipendentemente dalla sua prestazione: si chiama Jean Pierre Roy, ha 48 anni, ed è un haitiano che vive a Parigi dove la sua famiglia si rifugio quando era piccolissimo per sfuggire al regime dittatoriale di Duvalier.
Le prime sciate arrivano in settimana bianca, poi gli studi e una vita professionale di successo (è un ingegnere informatico e possiede una piccola azienda). Quindi una vita familiare serena e appagante, è padre di una ragazza di 22 anni e nonno di una nipotina di 2. Infine un sogno: aiutare Haiti sciando.
Lo sci alpino non ha mai avuto un haitiano iscritto a Mondiali o Olimpiadi; ma la Federazione haitiana, fondata da lui stesso pochi mesi fa, e che al momento ha un unico atleta iscritto, lui, e un unico allenatore, un suo amico, è stata ammessa ai Mondiali.
Ma per coronare il sogno di scendere dopo i mostri sacri dello sci internazionale, occorre centrare la qualificazione: è una prassi che il presidente della Fis Kasper avviò nel 2005 a Bormio quando gli iscritti rischiavano di essere troppo numerosi. Alle Olimpiadi chiunque può partecipare, basta che sia iscritto nei quadri della propria federazione come avente diritto. Ma ai Mondiali occorre un tempo di qualifica sufficiente a entrare tra i 100 previsti al via.
Che Jean Pierre, nonostante il tifo d’inferno di pubblico e ‘colleghi’ non ha ottenuto. Prima manche non buona, seconda molto migliore, di due secondi più veloce rispetto alla prima. Ma comunque a distanza abissale dal più veloce nella prova dei non qualificati di diritto, il bulgaro Chongarov. Ultimo nella lista dei qualificati, 99esimo, ma orgogliosamente al traguardo, senza cadute: partito con il pettorale 119 Jean Pierre ha chiuso al 99esimo posto in 3.10.58 a quasi un minuto da Chongarov e a 54” da Simon Heeb, del Liechtenstein, l’ultimo dei qualificati. Jean Pierre non è neppure riuscito a entrare tra i 25 atleti delle nazioni non inserite nel gruppo dei 75: sfortunatamente il suo tempo era di gran lunga superiore anche a quello del lussemburghese Girst, 88esimo al termine delle prove e ultimo degli iscritti al gigante di Garmisch.
"Rasta Piquett", primo atleta haitiano, ci riproverà domani nelle qualificazioni dello slalom in programma domenica. E intanto raccoglie proseliti: “Qui sono riuscito a far parlare di Haiti e delle condizioni della mia gente, e sono certo che ora ci sono moltissimi appassionati di sci che guarderanno alla nostra realtà con occhi più attenti. So che ci sono tantissime famiglie che qui si sono informate sulle opportunità di adottare, anche a distanza, uno dei bimbi rimasti orfani dopo il terremoto dello scorso anno. E tanti di questi ragazzi, adottati in Francia, in Italia e in Germania, possono continuare il mio lavoro. So che c’è un ragazzino di 10 anni, adottato cinque anni fa, che scia molto bene. Il futuro della nostra federazione è lui. Ora sono alla ricerca di una località che ospiti la sede della nostra federazione”.
Perché al momento la Federation Haitienne du Ski, a parte Jean Pierre e un paio di sci e di scarponi regalati da un’azienda, non ha niente. Nemmeno lo skiman…


Max VIGANO' / Eurosport